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Il rapporto tecnico UNI CEN/TR 1749:2015 Schema europeo per la classificazione degli apparecchi a gas in funzione del metodo di evacuazione dei prodotti della combustione (tipi), è la versione ufficiale del rapporto tecnico europeo CEN/TR 1749 (giugno 2014), in vigore in Italia dal 22 gennaio 2015. Tale rapporto tecnico fornisce i dettagli di uno schema generale per la classificazione di apparecchi a gas secondo il metodo di adduzione dell’aria comburente e di evacuazione dei prodotti della combustione; lo schema riguarda solo gli apparecchi a gas che sono destinati a essere installati all'interno di edifici o in un luogo parzialmente protetto all’esterno di un edificio.

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 In questo articolo si analizzerà una norma tecnica dell’UNI che spesso è stata citata nelle nostre precedenti pubblicazioni in quanto costituisce la norma-base relativa ai camini che ne definisce i requisiti prestazionali generali, ossia quelli fondamentali precedenti alle prescrizioni specifiche relative ai materiali di costruzione dei condotti di evacuazione dei prodotti della combustione (le cosiddette norme armonizzate di prodotto), ai metodi di calcolo e dimensionamento nonché ad ulteriori requisiti legati alle caratteristiche del generatore asservito.

 

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Continuiamo l’approfondimento iniziato negli scorsi articoli riguardo il posizionamento dei condotti di evacuazione dei prodotti della combustione e delle zone di rispetto prescritte per il loro posizionamento dalla norma UNI 7129:2015 parte 3, per impianti a gas ad uso domestico o similare alimentati da rete di distribuzione.

 

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Proseguiamo l’approfondimento sulla UNI 7129 - parte 3 iniziato nel precedente articolo riguardo alle fasce di rispetto prescritte per i terminali di tiraggio, da installarsi sulle pareti perimetrali di un edificio, asserviti da generatori a gas con potenza nominale ≤ 35 kW, parlando dei generatori muniti di ventilatore, o cosiddetti a tiraggio forzato.

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La norma UNI 7129:2015 Impianti a gas per uso domestico e similare alimentati da rete di distribuzione - Progettazione, installazione e messa in servizio” si compone di cinque parti e rappresenta il riferimento normativo tecnico per:

  • Parte 1: i criteri per la costruzione ed i rifacimenti di impianti interni o parte di essi, asserviti ad apparecchi utilizzatori aventi singola portata termica nominale massima non maggiore di 35 kW;
  • Parte 2: i criteri per l'installazione di apparecchi aventi singola portata termica nominale non maggiore di 35 kW e per la realizzazione della ventilazione e/o aerazione dei locali di installazione;
  • Parte 3: i requisiti dei sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione asserviti ad apparecchi aventi singola portata termica nominale non maggiore di 35 kW;
  • Parte 4: i criteri per la messa in servizio sia degli apparecchi di utilizzazione aventi singola portata termica nominale non maggiore di 35 kW, sia degli impianti gas di nuova realizzazione o dopo un intervento di modifica o sostituzione di apparecchio;
  • Parte 5: le modalità per la raccolta e lo scarico delle condense prodotte dai generatori di calore a condensazione e a bassa temperatura e quelle che si formano nei sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione (in sostituzione della UNI 11071:2003).

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Nelle ristrutturazioni, così come nelle nuove costruzioni, la scelta degli impianti ha un ruolo fondamentale nella qualità energetica dell’edificio. Le possibilità sono molteplici: in caso di ristrutturazione, naturalmente, saranno più limitate, legate alla “profondità” degli interventi sull’esistente; in caso di nuova costruzione, invece, non saranno solo gli impianti a fare la bontà di una costruzione ma anche il sistema costruttivo e i materiali scelti per l’involucro edilizio.

Tra gli obiettivi, in ciascuno dei casi, l’ottenimento della miglior prestazione energetica possibile è un fattore molto importante e che fa sentire il proprio peso sul piatto della bilancia, nell’obiettivo globale d’intervento del raggiungimento del più vantaggioso compromesso costi/benefici: un intervento impiantistico/edilizio è senz’altro un impegno economico che va ponderato in base alle esigenze della committenza e alle sue possibilità. Tuttavia, la convenienza non si limita soltanto alle spese da affrontare nell’immediato, ma mette in gioco altri fattori che portano a ricercarla in termini di investimento basato sul medio-lungo termine.

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Il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera derivanti dalla combustione sono ambiti che negli ultimi anni hanno portato i generatori di calore ad essere oggetto di una ricerca tecnologica che ne massimizzasse il rendimento e che al contempo abbattesse le percentuali di sostanze nocive contenute nei fumi di combustione evacuati in atmosfera.

In questo contesto anche l’utilizzo delle biomasse come combustibile per il riscaldamento, in particolare quelle solide come legna e pellet, è cresciuto esponenzialmente: il mercato offre prodotti la cui qualità e resa sono sempre migliori e garantiti e gli utenti sono sempre più sensibili all’aspetto ecologico oltre che al vantaggio economico.

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L’architettura residenziale della Roma repubblicana che andò via via sviluppandosi e perfezionandosi nell’epoca imperiale, si può suddividere, sintetizzando, in due categorie basate sull’ubicazione dell’edificio:

  • Urbana, se all’interno delle mura cittadine;
  • Suburbana, se collocata al di fuori di esse.

La prima categoria comprende le insulae (case popolari) e le domus (palazzi signorili). La seconda comprende le ville, termine usato in maniera molto generica per fare riferimento alle fattorie destinate alla produzione agricola (villa rustica), ma anche alle residenze pensate per il riposo ed il tempo libero (villa d’otium). Queste ultime si diffusero numerosissime sin dal II secolo a.C. e per tutto il periodo imperiale non solo nelle campagne, ma anche nell’ambito stesso delle città o nelle loro immediate vicinanze: edifici prestigiosi, circondati da vasti giardini o da boschetti, che godevano di una privilegiata posizione panoramica (villa urbana).

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Le realtà condominiali, in tema di impianto termico, si possono sostanzialmente suddividere in due categorie:

  • Condomini con impianto centralizzato;
  • Condomini con impianti autonomi.

Storicamente nei condomini, in particolar modo quelli comprendenti un numero elevato di unità abitative e costituiti da molti piani, la produzione di calore per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria erano centralizzati, mediante l’utilizzo di un generatore di elevata potenza (generalmente alimentato a GPL o altri combustibili liquidi).

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