Category Archives Canne fumarie

scarico a parete

Il D.P.R. 26 agosto 1993, n. 412 "Regolamento recante norme per la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia", in attuazione dell'art. 4, comma 4, della legge 9 gennaio 1991, n. 10, all’art. 5, comma 9, prescriveva che: «Gli edifici multipiano costituiti da più unità immobiliari devono essere dotati di appositi condotti di evacuazione dei prodotti di combustione, con sbocco sopra il tetto dell'edificio alla quota prescritta dalle norme tecniche UNI 7129 […]»

Sancendo, di fatto, l’obbligatorietà della presenza di condotti di evacuazione per gli impianti termici, su edifici a più piani ospitanti più unità immobiliari, nonché l’obbligo che lo sbocco degli stessi avvenisse sopra il tetto.

intubamento

L’intubamento di una canna fumaria è la pratica maggiormente utilizzata per il risanamento e la messa a norma di canne fumarie che per motivi di vetustà, inadeguatezza del materiale, sostituzione di generatori o di combustibile non siano più in grado di garantire la corretta evacuazione dei fumi nonché l’intero funzionamento del sistema di riscaldamento.

BLOG

 In questo articolo si analizzerà una norma tecnica dell’UNI che spesso è stata citata nelle nostre precedenti pubblicazioni in quanto costituisce la norma-base relativa ai camini che ne definisce i requisiti prestazionali generali, ossia quelli fondamentali precedenti alle prescrizioni specifiche relative ai materiali di costruzione dei condotti di evacuazione dei prodotti della combustione (le cosiddette norme armonizzate di prodotto), ai metodi di calcolo e dimensionamento nonché ad ulteriori requisiti legati alle caratteristiche del generatore asservito.

 

uni-7129-3-quote-di-sbocco

Continuiamo l’approfondimento iniziato negli scorsi articoli riguardo il posizionamento dei condotti di evacuazione dei prodotti della combustione e delle zone di rispetto prescritte per il loro posizionamento dalla norma UNI 7129:2015 parte 3, per impianti a gas ad uso domestico o similare alimentati da rete di distribuzione.

 

uni-7129-tiraggio-forzato

Proseguiamo l’approfondimento sulla UNI 7129 - parte 3 iniziato nel precedente articolo riguardo alle fasce di rispetto prescritte per i terminali di tiraggio, da installarsi sulle pareti perimetrali di un edificio, asserviti da generatori a gas con potenza nominale ≤ 35 kW, parlando dei generatori muniti di ventilatore, o cosiddetti a tiraggio forzato.

uni-7129-parte-3

La norma UNI 7129:2015 Impianti a gas per uso domestico e similare alimentati da rete di distribuzione - Progettazione, installazione e messa in servizio” si compone di cinque parti e rappresenta il riferimento normativo tecnico per:

  • Parte 1: i criteri per la costruzione ed i rifacimenti di impianti interni o parte di essi, asserviti ad apparecchi utilizzatori aventi singola portata termica nominale massima non maggiore di 35 kW;
  • Parte 2: i criteri per l'installazione di apparecchi aventi singola portata termica nominale non maggiore di 35 kW e per la realizzazione della ventilazione e/o aerazione dei locali di installazione;
  • Parte 3: i requisiti dei sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione asserviti ad apparecchi aventi singola portata termica nominale non maggiore di 35 kW;
  • Parte 4: i criteri per la messa in servizio sia degli apparecchi di utilizzazione aventi singola portata termica nominale non maggiore di 35 kW, sia degli impianti gas di nuova realizzazione o dopo un intervento di modifica o sostituzione di apparecchio;
  • Parte 5: le modalità per la raccolta e lo scarico delle condense prodotte dai generatori di calore a condensazione e a bassa temperatura e quelle che si formano nei sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione (in sostituzione della UNI 11071:2003).

748

Nelle ristrutturazioni, così come nelle nuove costruzioni, la scelta degli impianti ha un ruolo fondamentale nella qualità energetica dell’edificio. Le possibilità sono molteplici: in caso di ristrutturazione, naturalmente, saranno più limitate, legate alla “profondità” degli interventi sull’esistente; in caso di nuova costruzione, invece, non saranno solo gli impianti a fare la bontà di una costruzione ma anche il sistema costruttivo e i materiali scelti per l’involucro edilizio.

Tra gli obiettivi, in ciascuno dei casi, l’ottenimento della miglior prestazione energetica possibile è un fattore molto importante e che fa sentire il proprio peso sul piatto della bilancia, nell’obiettivo globale d’intervento del raggiungimento del più vantaggioso compromesso costi/benefici: un intervento impiantistico/edilizio è senz’altro un impegno economico che va ponderato in base alle esigenze della committenza e alle sue possibilità. Tuttavia, la convenienza non si limita soltanto alle spese da affrontare nell’immediato, ma mette in gioco altri fattori che portano a ricercarla in termini di investimento basato sul medio-lungo termine.

riscaldamento-antica-roma

L’architettura residenziale della Roma repubblicana che andò via via sviluppandosi e perfezionandosi nell’epoca imperiale, si può suddividere, sintetizzando, in due categorie basate sull’ubicazione dell’edificio:

  • Urbana, se all’interno delle mura cittadine;
  • Suburbana, se collocata al di fuori di esse.

La prima categoria comprende le insulae (case popolari) e le domus (palazzi signorili). La seconda comprende le ville, termine usato in maniera molto generica per fare riferimento alle fattorie destinate alla produzione agricola (villa rustica), ma anche alle residenze pensate per il riposo ed il tempo libero (villa d’otium). Queste ultime si diffusero numerosissime sin dal II secolo a.C. e per tutto il periodo imperiale non solo nelle campagne, ma anche nell’ambito stesso delle città o nelle loro immediate vicinanze: edifici prestigiosi, circondati da vasti giardini o da boschetti, che godevano di una privilegiata posizione panoramica (villa urbana).

impianto-termico-condominiale

Le realtà condominiali, in tema di impianto termico, si possono sostanzialmente suddividere in due categorie:

  • Condomini con impianto centralizzato;
  • Condomini con impianti autonomi.

Storicamente nei condomini, in particolar modo quelli comprendenti un numero elevato di unità abitative e costituiti da molti piani, la produzione di calore per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria erano centralizzati, mediante l’utilizzo di un generatore di elevata potenza (generalmente alimentato a GPL o altri combustibili liquidi).

impianti-termici

La definizione di impianto termico è data dalla Legge 90/2013, modifica e integrazione del D.Lgs. 192/2005 (art.2, comma 1, punto I-tricies):

“Impianto tecnologico destinato ai servizi di climatizzazione invernale o estiva degli ambienti, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, indipendentemente dal vettore energetico utilizzato, comprendente eventuali sistemi di produzione, distribuzione e utilizzazione del calore nonché gli organi di regolarizzazione e controllo. Sono compresi negli impianti termici gli impianti individuali di riscaldamento. Non sono considerati impianti termici apparecchi quali: stufe, caminetti, apparecchi di riscaldamento localizzato ad energia radiante; tali apparecchi, se fissi, sono tuttavia assimilati agli impianti termici quando la somma delle potenze nominali del focolare degli apparecchi al servizio della singola unità immobiliare è maggiore o uguale a 5 kW. Non sono considerati impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria al servizio di singole unità immobiliari ad uso residenziale ed assimilate.”

Close